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“Amrità” della cantina Schiopetto rappresenta il vertice della produzione di questa ormai storica realtà friulana e non bisogna quindi stupirsi che sia l’etichetta dedicata proprio al fondatore, Mario: un personaggio strepitoso della storia del vino italiano a partire dalla fine degli anni Sessanta, quando si inserì all’interno del gruppo dei grandi imprenditori che rivoluzionarono e riportarono in auge le sorti della vitivinicoltura italiana. Sintesi perfetta tra espressività e complessità aromatica, “A”, come viene chiamato in cantina, vede la luce la prima volta con la vendemmia 2020. “Amrità” di Schiopetto viene realizzato attraverso un blend a maggioranza Chardonnay con una minima percentuale di Friulano. Le uve provengono da una delle più recenti acquisizioni: il Podere dei Blumeri è entrato a far parte delle proprietà familiari nel 1996 ed è situato nella zona dei Colli Orientali. Estesa su una superficie di 8 ettari, è la parcella da cui normalmente provengono le uve per i rossi di casa, ma in cui si trovano impiantate anche vecchie viti dell’internazionale a bacca bianca e dell’autoctono simbolo della regione. Il suolo è composito e caratterizzato da una stratificazione, tecnicamente indicata come flysch, di marne arenarie e argille, formatasi nel periodo geologico dell’Eocene e localmente chiamata ponka. La vendemmia si svolge generalmente all’inizio di settembre ed è effettuata manualmente, con cernita dei grappoli e trasporto in piccole cassette. La fermentazione alcolica spontanea è condotta dai lieviti indigeni, svolta in vasca d’acciaio a temperatura controllata per una durata di circa 14 giorni. Il successivo affinamento ha luogo in acciaio e botte grande di rovere, per un periodo di 9 mesi, con una ultima rifinitura di 6 mesi in bottiglia. “Amrità” della cantina Schiopetto mostra una vesta giallo paglierino dagli eterei riflessi verdi e un aspetto limpido e brillante. L’olfatto coglie subito l’ampiezza e la complessità di un bouquet variegato sui toni della frutta matura a polpa bianca e gialla e sulle note aromatiche delle erbe officinali, proponendo una chiusura avvolgente e aristocratica su note mandorlate. Le sensazioni amaricanti si ripresentano all’assaggio, introducendo una parte minerale importante quanto elegante. Il sorso è sfaccettato, di ricca struttura e ottimo equilibrio tra una parte di glicerica morbidezza e una di dinamica freschezza, con finale decisamente persistente.
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La Tequila “Cupreata” di Curado nasce in una cantina gestita con passione ed esperienza da tre famiglie che si dividono quotidianamente i compiti per arrivare a produrre Tequila dalla qualità rara. Il segreto degli Estes, dei Camarena e dei Vantaguard risiede nei curados, nome dato ai Pulques che vengono poi infusi con aromi naturali e macerati con diversi alcolici in unione ad erbe, spezie e frutti. Questa Tequila ha, inoltre, la particolarità di essere la prima ad essere prodotta dall’infusione dell’Agave cotta, pratica che fornisce al distillato una complessità di aromi e sapori rari e unici. Le rigogliose piante di Agave selezionate per la Tequila “Cupreata” di Curado vengono raccolte e poi cotte entro un range tra le 3 e le 6 ore per mantenere intatte le proprietà intrinseche. In seguito per circa 5 giorni vengono infuse in serbatoi di acciaio con preparati di Agave Cupreata senza alcuna aggiunta di zuccheri e senza successivi passaggi in legno. Da notare le particolari e pittoresche etichette rappresentanti diversi Alebrije, animali fantastici in grado di trasportare i mortali dal mondo dei vivi a quello dei morti: essi diventano, così, guide per luoghi inaspettati, così come inaspettati sono i sapori e i profumi che si possono riscontrare in questa Tequila. La Tequila “Cupreata” di Curdo appare nel bicchiere di un giallo dorato tenue. Al naso si avvertono profumi di pepe bianco dovuto alla Cupreata, spezie e sensazioni fresche; il gusto è intenso, pieno ed avvolgente con spezie sul finale che si presenta molto persistente e invitante. Prodotto ricco di qualità e consapevolezza, con un’estrema calibratura della miscelazione dei sapori, da gustare sia puro al fine cena o in mixology per cocktail inaspettati e gustosi. Tequila che incuriosisce e seduce gli estimatori, prestandosi ad essere condivisa in occasione di serate spensierate con gli amici di sempre.
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Il Calvados Pays d'Auge Lecompte 12 Anni è uno di quei distillati che si fa fatica a dimenticare. Nasce infatti dal know-how di una realtà produttiva che da oltre cent’anni si dedica alla produzione di Calvados seguendo un approccio produttivo tradizionale, che conferisce a ogni etichetta realizzata delle caratteristiche uniche. Una bottiglia in cui si raggiunge l’equilibrio aromatico perfetto fra i profumi della materia prima per eccellenza, la mela, e i tocchi più terziari acquisiti durante il lungo periodo di maturazione. Un Calvados ricco e generoso di sensazioni, di ottima fattura. Il Calvados Pays d'Auge Lecompte 12 Anni nasce dalla lavorazione delle mele coltivate nel cuore del Pays d’Auge, in quei frutteti che sono tra i migliori di tutta la regione. Una volta ottenuto il sidro, questo viene distillato in due alambicchi da 25 ettolitri l’uno, seguendo un procedimento produttivo di stampo altamente artigianale, monitorato dall’occhio attento del mastro distillatore Richard Prével. Al termine del processo di lavorazione il Calvados viene trasferito per un totale di 12-13 anni in botti di rovere, dove rimane a riposare acquisendo interessanti rimandi speziati. Al termine di questo periodo si procede con le operazioni di imbottigliamento e commercializzazione. Il Calvados Pays d'Auge Lecompte 12 Anni si palesa all’occhio con un colore che richiama l’oro, attraversato da qualche leggero riflesso che tende più al ramato. Concentrato il naso, dove i profumi di frutta matura e mela si alternano a rimandi più speziati. All’assaggio è di ottimo corpo, stratificato, con un sorso armonioso che scorre con un gusto dolce che si accorda con le note speziate e fruttate già avvertite durante l’analisi olfattiva. Chiude con un finale di ottima persistenza. Una bottiglia che nasce in una delle più antiche e tradizionali maison che producono Calvados, perfetta quindi da regalare agli amici appassionati di questo distillato.
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Il ‘Negus’ del noto produttore artigianale Nicola Gatta è un vino rosso ricco di fascino e personalità prodotto attraverso la tecnica della macerazione semi-carbonica. Nonostante si sia affermato per l’eccezionale qualità dei propri spumanti Metodo Classico, Nicola Gatta si dedica anche alla coltivazione di varietà a bacca nera destinate a vini rossi fermi. Tra queste spiccano il Barbera, il Marzemino, la Schiava e l’Incrocio Terzi, vitigni allevati a pergola nella prima piccolissima vigna del nonno, impiantata oltre 60 anni fa. L’età dei filari contribuisce alle basse rese in uva, compensate da una maggiore concentrazione e qualità dei grappoli. Nicola Gatta ‘Negus’ consta di un assemblaggio di uve rosse coltivate seguendo i dettami dell’agricoltura biologica e della biodinamica, senza il ricorso a pesticidi, diserbanti e altri prodotti chimici di sintesi, su suoli calcarei posti a un’altitudine di 400 metri sul livello del mare. La vendemmia è effettuata a mano e i grappoli vengono quindi vinificati interi tramite macerazione semi-carbonica e fermentazione alcolica spontanea condotta dai soli lieviti presenti sugli acini e nell’ambiente di cantina. Durante l’intero processo di lavorazione è poi escluso il ricorso a operazioni di correzione, stabilizzazione, chiarifica e filtrazione, nel massimo rispetto del carattere puro del vino. Il vino rosso ‘Negus’ del vignaiolo bresciano Nicola Gatta è di colore rosso rubino intenso. Dal calice affiorano vividi sentori fruttati e floreali che richiamano il mirtillo, il ribes nero, la rosa e il geranio, uniti a sfumature balsamiche e suggestioni di spezie. Eccezionale l’equilibrio al palato, dove il corpo delicato, la freschezza succosa e la morbida trama tannica convivono in armonia definendo un sorso di grande intensità e carattere, ricco di ritorni fruttati e floreali coerenti con l’olfatto.
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Il Viré-Clessé di Denis Jeandeau rappresenta uno Chardonnay ricco ma bilanciato, elegante interpretazione di questa AOC del Mâconnais. Il giovane produttore artigianale Denis Jeandeau, dopo aver conseguito il diploma in Viticoltura ed Enologia e aver collezionato una serie di esperienze in Francia e all’estero, ha avviato il suo piccolo Domaine nel 2006. Gli unici vigneti di proprietà di Denis si trovano proprio a Viré-Clessé e si estendono per un solo ettaro. Tuttavia, egli coltiva con cura e in regime biologico le uve che acquista, raccogliendole personalmente una volta giunte a maturazione. Denis Jeandeau Viré-Clessé deriva da sole uve Chardonnay cresciute su suoli composti da strati di argilla e marne calcaree. Le piante hanno un’età di circa 40 anni e sono condotte a regime biologico certificato. La vendemmia si esegue interamente a mano e i grappoli vengono quindi delicatamente pressati interi, con la fermentazione che si verifica spontaneamente in botti di legno grazie all’azione dei soli lieviti indigeni. Anche il conseguente periodo di elevazione di circa 12 mesi ha luogo in botti di rovere, di diversi passaggi. Durante l’intero processo di lavorazione il vino non subisce alcuna chiarifica o filtrazione, al fine di non snaturare l’identità del terroir. Alla vista, il Viré-Clessé del vigneron borgognone Denis Jeandeau assume un’affascinante colorazione giallo paglierino dai riflessi dorati. Ricco e articolato il corredo aromatico, descritto da sentori di frutta matura e agrumi uniti a dolci percezioni di fiori bianchi e miele. Gusto elegante, pieno ed equilibrato, dal duraturo sviluppo fresco e sapido. Grazie alla sua capacità di associare concentrazione e agilità, quest’etichetta può accompagnare una vasta gamma di pietanze di media struttura, sia di mare sia di terra.
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“Laudemio e Nipozzano” sono due nomi che affondano le radici nella secolare storia della famiglia Frescobaldi e richiamano in maniera spontanea alla mente vicende signorili d’epoca medievale. Le varie tenute che fanno capo al nome dei Frescobaldi rappresentano la diversità dei differenti territori toscani, riflessa nelle numerose creazioni che, da 700 anni a questa parte, vengono portate avanti in ambito vitivinicolo e più in generale agricolo. La stessa diversità che si ritrova nelle arti del Rinascimento, periodo durante il quale si intrattenevano scambi e rapporti con figure di spicco come Donatello, Michelozzo Michelozzi e Filippo Brunelleschi. Il “Kit Heritage Laudemio e Nipozzano” rende omaggio ad una famiglia che ha costruito la storia della Toscana e dell’Italia, unendo inoltre le due colture peculiari della civiltà mediterranea: l’ulivo e la vite. “Laudemio”, ovvero il termine che in epoca medievale indicava la parte del raccolto destinata al proprietario delle terre, deriva dal latino “laude”: rappresenta infatti l’eccellenza dell’olio extra vergine d’oliva che viene realizzato con i frutti raccolti nei 300 ettari di uliveti di proprietà, estesi sui pendii fra i 200 e i 500 metri di altitudine. Le olive sono raccolte anticipatamente rispetto alla completa maturazione, per preservare il brillante color smeraldo e la freschezza aromatica, e lavorate dopo sole poche ore all’interno del proprio frantoio. Il simbolo dell’atleta etrusco rimanda al patrimonio culturale toscano e alla sana alimentazione, imprescindibile elemento di uno stile di vita sano. “Nipozzano” rappresenta la proprietà più celebre e storica della famiglia: un castello con l’annesso vigneto immerso nell’areale del Chianti Rufina, da cui provengono le uve Sangiovese e i classici comprimari per la realizzazione di questa Riserva. Il “Kit Heritage Laudemio e Nipozzano” si compone di un elegante cofanetto che riporta sul coperchio la memoria della visita del Principe di Galles presso la tenuta, avvenuta nel 1986, durante la quale Carlo Windsor, da sempre sensibile alla questione della sostenibilità ambientale in ambito di consumi alimentari, piantò una vite e un ulivo come simbolo di civiltà e di cultura.
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Il Crozes Hermitage di Domaine Alain Graillot nasce nel cuore della pianura di origine alluvionale di La Roche-de-Glun, che regala vini dal corpo e dalla struttura di carattere. Maxime e Antoine Graillot sono oggi alla conduzione della cantina dopo che il padre Alain ha trasmesso loro tutto il sapere e la passione per una produzione consapevole e genuina dei vini. Oggi coltivano circa 18 ettari di terreno, perseguendo una filosofia di eccellenza e autenticità per vini di qualità e dalla bontà rara. Il regime di coltivazione è biologico nel rispetto totale delle naturali fasi di sviluppo e crescita delle piante e per una materia prima che racchiude in sé tutta la bontà e la sua potenzialità. Le uve Syrah in purezza del Crozes Hermitage di Domaine Alain Graillot crescono principalmente in un clima prevalentemente continentale con estati calde e afose e inverni con temperature rigide. Il suolo è prevalentemente composto da graniti e rocce metamorfiche che rispecchiano le loro caratteristiche interamente nel prodotto finale. La raccolta delle uve viene svolta manualmente e in cantina si verifica la fermentazione spontanea grazie all’azione dei lieviti indigeni; successivamente anche quella malolattica. Affina 12 mesi in botti di rovere di secondo passaggio. Il colore rosso rubino intenso del Crozes Hermitage di Domaine Alain Graillot colpisce immediatamente la vista. Il naso è innondato da aromi di frutti di Bosc, sentori di pepe nero e note erbacee sul finale; in bocca si presenta equilibrato ed elegante, succoso con una buona persistenza che invoglia calice dopo calice. Si sposa perfettamente in abbinamento con i tagli di carne tradizionali della Francia, carne rossa in umido e piatti vegetariani; interessante con formaggi stagionati. Ottimo prodotto da conservare nella propria cantina personale per pranzi in famiglia in occasione delle feste comandate o per serate invernali davanti al camino degustandolo con calma per scoprire un prodotto unico e genuino.
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Il Barbaresco Riserva “Pora” Musso Gadget Kit propone, oltre alla prestigiosa etichetta piemontese, un tappo dosatore firmato da Callmewine: uno strumento indispensabile per tutti gli appassionati di grandi vini. Il dosatore è particolarmente adatto quando si aprono bottiglie di alta gamma e si vuole versare il vino con precisione ed eleganza, controllando sempre le quantità destinate ad ogni bicchiere. Uno strumento facile da utilizzare e adatto a tutte le bottiglie. Il tappo dosatore si abbina perfettamente al Barbaresco Riserva “Pora”, un vino che rappresenta una delle eccellenze della cantina Musso, storica realtà del territorio di Barbaresco, che affonda le sue radici addirittura nel XVII secolo. La tenuta è situata nel cuore del territorio della denominazione, in una magnifica zona collinare a un’altitudine di circa 250 metri sul livello del mare. I vigneti sono soleggiati e ventilati, perfetti per portare a maturazione uve di Nebbiolo di alta qualità. I terreni sono composti da pregiate marne calcareo argillose. Al termine della vendemmia, le uve sono fatte fermentare in tini d’acciaio inox a temperatura controllata con un contatto con le bucce di circa tre settimane con periodici rimontaggi e un lungo periodo di macerazione post-fermentativa. Il vino matura per 12 mesi in botti di rovere da 50 ettolitri e 18 mesi in botti da 25 ettolitri. Il risultato finale è un vino di grande eleganza di un bel colore rosso luminoso. Il Bouquet è raffinato, con profumi floreali, cenni di erbe officinali, aromi di piccoli frutti rossi e delicate spezie. Al palato è di media struttura, con tannini sottili e una chiusura fresca e sapida.
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Lo Champagne Extra Brut di Fabrice Moreau è un Millesimato dal volto classico, realizzato con i tre vitigni tipici della regione: Pinot Noir, Chardonnay e Meunier. Si tratta di un’etichetta realizzata da una Maison di Recoltant Manipulant, che lavora con passione e che propone una gamma di Champagne dal volto artigianale, in grado di esprimere in modo diretto e trasparente un territorio di alto pregio, situato a metà strada tra Reims ed Épernay, considerata da tutti la vera capitale dello Champagne. Il suo equilibrio e la sua perfetta armonia espressiva, regalano un sorso elegante, che riesce a coniugare mirabilmente complessità e freschezza. L’Extra Brut della Maison Fabrice Moreau è uno Champagne realizzato da una tenuta situata a Marfaux, all’interno del territorio incontaminato del Parc Naturel de la Montagne de Reims. È il classico domaine familiare, che può contare su un antico savoir-faire tramandato dalle generazioni passate fino a Isabelle, che oggi si occupa della gestione della Maison con passione e competenza. La proprietà può contare su 23 parcelle con soleggiata esposizione rivolta a sud e caratterizzate da suoli di matrice calcareo-argillosa. Seguendo le antiche tradizioni del territorio, tra i filari si coltiva soprattutto il Meunier, oltre a Pinot Noir e Chardonnay. La cuvée è composta dalle uve dei tre vitigni che vengono vendemmiate e vinificate separatamente, dopo la pressatura soffice. I vini base riposano per alcuni mesi prima di essere assemblati per procedere alla seconda fermentazione in bottiglia secondo il Metodo Champenoise, con un affinamento sui lieviti di 40 mesi. Lo Champagne della Maison Fabrice Moreau Extra Brut è un Millesimato che rappresenta l’espressione pura dell’annata e del terroir di Marfaux. Alla vista si presenta di un bellissimo colore giallo dorato, attraversato da un perlage delicato, fine e persistente. Elegante e raffinato, conquista con profumi di fiori bianchi, fragranze agrumate, aromi di frutta matura a polpa bianca, cenni di crosta di pane e piccola pasticceria, sfumature di mandorla, frutta secca e una sensazione di leggera tostatura. L’ingresso al palato è ampio e ricco, con aromi complessi e profondi, che regalano un sorso di buona persistenza gustativa, sapido e fresco.
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Lo Champagne Brut Prélude “Grands Cru” è un’etichetta raffinata ed elegante, che racchiude tutto il fascino dei migliori Chardonnay e Pinot Noir prevenienti solo dalle parcelle più pregiate, coltivate da Taittinger in varie zone della regione della Champagne. Un calice intenso, profondo, fresco e minerale, che racchiude e racconta perfettamente lo stile della storica e celebre Maison di Reims. Come in quasi tutti gli Champagne Taittinger, anche nel Brut Prélude “Grands Cru”, è riservato un ruolo da protagonista allo Chardonnay, che sottolinea una precisa scelta di stile ispirata ai concetti di finezza ed eleganza. Il Brut Prélude “Grands Cru” nasce da un’accurata selezione delle migliori uve, provenienti solo ed esclusivamente da vigneti coltivati in località classificate come “Grands Crus ”. Si tratta dei 17 Villages che sono storicamente riconosciuti come i più vocati in assoluto di tutta la Regione della Champagne e rappresentano complessivamente una superficie di 4.000 ettari su un totale di circa 34.000. La cuvée è composta da Chardonnay (50%) e Pinot Noir (50%). Ogni singolo vigneto è vinificato separatamente e solo in un secondo tempo si procede all’assemblaggio. Le uve sono pressate in modo molto soffice e solo il primo mosto fiore viene avviato alla fermentazione per la produzione dei vins clairs. Dopo la creazione della cuvée, lo Champagne matura sui lieviti per un periodo minimo di 5 anni, raggiungendo una perfetta maturità espressiva e una grande ricchezza aromatica. Lo Champagne di Taittinger Brut Prélude “Grands Cru” esprime tutta l’eleganza, la finezza, la struttura e la profondità aromatica tipica degli Champagne elaborati solo con uve provenienti dai prestigiosi Villages “Grands Cru” . Si tratta di un’etichetta importante, che si distingue per la raffinata freschezza minerale dello Chardonnay e la potenza espressiva dei migliori Pinot Noir di Reims. Nel calice ha un colore giallo paglierino con riflessi brillanti, quasi argentati. Il perlage è finissimo e sale con incedere lento e continuo, segno di un lungo affinamento. Il bouquet è di grande finezza e freschezza, con sensazioni gessose, profumi di fiori bianchi, sfumature agrumate, delicatamente fruttate e un morbido tocco di spezie. Al palato si apre su sensazioni vivaci d’agrumi, per distendersi a centro bocca su aromi più maturi e armoniosi di pesca bianca, frutta gialla, sfumature candite e di pasticceria. Il finale è lungo e di grande persistenza.
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Il Whisky Taketsuru No Aged di Nikka è un pure malt giapponese di estrema finezza ed eleganza, che conferma l’altissimo livello qualitativo ormai raggiunto dai distillati del Sol Levante, in grado di competere con le migliori etichette scozzesi. È un Whishy che nasce da materie prime eccellenti e da una raffinata e meticolosa arte della distillazione. Viene realizzato con un sapiente e accurato assemblaggio di Whisky di puro malto invecchiati per un periodo di circa 10 anni in botti di rovere, in parte già precedentemente utilizzate per far maturare i profumati vini liquorosi andalusi di Jerez de la Frontera. Il Taketsuru No Aged è un Whisky nipponico prodotto da una storica e famosa distilleria del Giappone. Nikka rappresenta non solo la tradizione, ma anche uno dei migliori vertici espressivi del Whisky. La sua storia ha radici antiche e l’etichetta è dedicata a Masataka Taketsuru, che introdusse in Giappone il Whisky dopo un lungo viaggio in terra di Scozia. L’antica arte della distillazione del Saké, le purissime fonti d’acqua del Giappone, il malto e la torba di primissima qualità, si sono fuse alla secolare cultura scozzese, per dar vita a Whisky di pregiata fattura, che hanno conquistato il palato degli appassionati più esigenti. La filosofia della distilleria Nikka si è sempre distinta nel panorama mondiale per una ricerca di qualità senza compromessi, che ha condotto a produrre distillati d’eccellenza. La particolare cura nella scelta dei legni e dei tempi di affinamento, consente di ottenere Whisky morbidi e complessi. Il Whisky Taketsuru No Aged di Nikka è prodotto nella regione giapponese di Honshu Tohoku con purissimo malto d’orzo. Nel bicchiere si presenta con una veste di un bellissimo colore ambrato, luminoso e brillante. All’olfatto esprime un elegante bouquet caratterizzato da sottili profumi di frutta bianca, pesche, mela cotta e delicate sfumature di preziose spezie orientali. L’ingresso al palato riserva un sorso di grande morbidezza, seducente e vellutato. Il centro bocca si apre su aromi fragranti, fruttati e speziati, con lievi sfumature di vaniglia e legni nobili. Il finale si distende armonioso verso una chiusura di grande equilibrio gustativo, che torna su piacevoli sensazioni fruttate. Un Whisky perfetto per chi ama la raffinatezza e l’eleganza.
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Lo Champagne Rosé de Saignée Extra Brut Grand Cru “L’Incandescent” di Mouzon Leroux è un classico rosé, elegante e armonioso, prodotto con uve Pinot Noir in purezza che provengono da vigne coltivate nel territorio comunale del celebre Gran Cru di Verzy. È uno Champagne di buona struttura e intensità aromatica, che esprime i raffinati aromi di piccoli frutti a bacca rossa impreziositi da sfumature floreali. Il sorso regala un frutto piacevolmente morbido e fragrante, ben bilanciato da una limpida freschezza minerale. L’Extra Brut Grand Cru “L’Incandescent” è uno Champagne Rosé de Saignée prodotto dalla piccola Maison artigianale Mouzon Leroux, che comprende una cinquantina di piccoli appezzamenti che coprono complessivamente poco più di sette ettari, coltivati in regine di agricoltura biodinamica nel Grand Cru di Verzy. Le vigne giovani sono lavorate con il cavallo, per evitare di compattare troppo i terreni e tra i filari si cerca di stimolare il naturale equilibrio vegetativo e produttivo delle piante senza alcuna forzatura. I terreni, composti di calcare e argilla, si sono da sempre rivelati molto adatti, tanto alle esigenze del Pinot Noir che dello Chardonnay, che producono uve di alta qualità. Gli Champagne Mouzon Leroux rappresentano una piccola produzione, ricercata dagli appassionato che amano gli Champagne fortemente legati a un singolo territorio. Il Rosé de Saignée Extra Brut Grand Cru “L’Incandescent” di Mouzon Leroux è uno Champagne che ben rappresenta questa tipologia di vino dalla vocazione decisamente gastronomica, che può abbinarsi a crostacei o a piatti di carni bianche delicate. È il frutto della vinificazione in purezza delle uve di Pinot Noir e di una fermentazione con lieviti indigeni in barrique di rovere francese. I vini base riposano sulle fecce fini per sei mesi svolgendo la malolattica prima d’essere assemblati e avviati alla seconda fermentazione in bottiglia secondo il Metodo Champenoise. Nel calice si presenta con una veste color rosa e un perlage fine e continuo. Il bouquet ricorda profumi floreali, aromi delicati di piccoli frutti di bosco e note di crosta di pane. Il sorso è armonioso, con un frutto espressivo, che anticipa un finale di buona freschezza.
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Lo Chablis Premier Cru Vaillons di Louis Moreau è l’etichetta realizzata per esaltare le caratteristiche di questo pregiato cru, che si trova sulla riva sinistra del fiume Serein, proprio di fronte alla prestigiosa area occupata dai Grand Cru dell’Appellation. Nasce da vigne che garantiscono sempre un ottimo livello di maturazione delle uve, capaci di regalare aromi ricchi e intensi. Il fascino del vino risiede proprio nel perfetto equilibrio tra la nitida freschezza minerale, tipica dello Chardonnay del nord e le note di un frutto maturo ed espressivo. Scorrevole, intenso e profondo, grazie a un lungo affinamento in acciaio, esalta la tipicità varietale del grande Chardonnay del nord della Borgogna. Il Premier Cru Vaillons Chablis è il risultato di oltre un secolo di esperienza e di profonda conoscenza del territorio. Una straordinaria materia prima e una grande cura in vigna, consentono di ottenere uno Chardonnay di eccellente livello. Le uve provengono da una parcella di 4 ettari che si trova all’interno del Premier Cru Vaillons, con esposizione rivolta a sud-ovest. Si tratta di una vecchia vigna piantata nel 1945 su terreni molto vocati, costituiti da marne calcaree, che produce pochi grappoli perfettamente maturi e con aromi molto intensi e concentrati. La fermentazione si svolge in serbatoi d’acciaio inox alla temperatura controllata di 18 °C, con lieviti indigeni e una durata di circa 15-18 giorni. Dopo lo svolgimento della malolattica e una leggera filtrazione, il vino matura sulle fecce fini per almeno un anno prima d’essere imbottigliato. Il Premier Cru Vaillons di Louis Moreau è uno Chablis dal volto intenso e dal frutto generoso, che ben rappresenta il carattere di questa celebre area dell’Appellation. Alla vista si presenta di colore giallo chiaro con brillanti riflessi dorati. Il quadro olfattivo è ricco e intenso, con fragranti aromi di frutta a polpa bianca, sfumature floreali, cenni balsamici, sensazioni iodate e minerali. Al palato e di buon corpo, elegante e scorrevole, con un frutto appagante e ricco, che conduce in modo armonioso verso una chiusura sapida e molto fresca. Un grande bianco, perfetto per una cena di mare. Da provare anche con un tagliere di formaggi freschi.
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Il Macvin du Jura del produttore Sylvain Jacquot della cantina Caveau du Val de L’Amour è un vino fortificato dalle caratteristiche organolettiche assolutamente originali, prodotto artigianalmente attraverso la combinazione di mosto di uve Chardonnay e acquavite di vinacce. Il Macvin rappresenta una specialità dello Jura fortemente legata alla tradizione locale. Tipicamente, ogni anno un alambicco itinerante trainato da un trattore gira per il territorio permettendo ai vari produttori di distillare le rispettive vinacce. Il distillato viene quindi venduto come tale sotto il nome di Marc du Jura oppure aggiunto al mosto fresco per arrestare la fermentazione e conservare un’importante quantità di zuccheri, ottenendo così il Macvin. Il vino fortificato Caveau du Val de L’Amour Macvin du Jura viene elaborato a partire da sole uve Chardonnay cresciute in maniera sostenibile su terreni argilloso-calcarei. A seguito della raccolta, effettuata rigorosamente a mano, i grappoli vengono diraspati e delicatamente pressati, con il mosto così ricavato che viene addizionato di acquavite locale nella proporzione di un terzo di distillato per due terzi di mosto. Fondamentale è il fatto che il Marc du Jura debba essere lasciato maturare per almeno 14 mesi prima di essere assemblato con il mosto. Successivamente il vino fortificato è posto a invecchiare per 5 lunghi anni in botti di rovere, periodo durante il quale acquisisce maggiore complessità. All’esame visivo il Macvin du Jura della piccola cantina Caveau du Val de L’Amour mostra una colorazione giallo dorato tendente all’ambrato. Olfatto intenso e di ottima ampiezza, definito da seducenti e dolci aromi di marzapane, pesche sotto spirito, agrumi canditi, miele, uva sultanina e spezie dolci. Al palato il morbido calore è perfettamente gestito dalla freschezza viva e dalla sapidità incisiva, elementi che preludono all’epilogo di lunga persistenza.
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Il Rosè Brut di Fleury è un carnoso e dinamico Champagne, manifesto di un produttore biodinamico ante litteram. Già, perchè nonostante la tematica del rispetto del terroir e della conversione all'agricoltura biologica o biodinamica sia trattata oggi con maggiore sensibilità, adottare questo approccio circa 30 anni fa, risultava pioneristico. Ma la famiglia Fleury, convinta della propria scelta, decide nel 1989 di convertire l'intera proprietà ai dettami della filosofia Steineriana ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche decenni dopo. Liquidi emozionanti, energici e pieni di vita. 15 ettari nel cuore della Cote Des Bars o Aube, area dall'immenso potenziale fino a poco tempo fa bistrattata dagli "Champagnisti" ed ennesima testimonianza della lungimiranza dei Fleury. Iconico Emile! Il Brut Rosè è uno Champagne ottenuto da uve di Pinot Nero in purezza, coltivate nella Cote Des Bars e provenienti da vigne coltivate in regime biodinamico, che poggiano su suoli kimmeridgiani di matrice calcareo-argillosa. La raccolta delle uve avviene rigorosamente in modo manuale, con doppia cernita dei grappoli in vigna ed in cantina, procedendo poi alla fermentazione alcolica spontanea dei vini base, che avviene in tini smaltati. Dopo l'assemblaggio, la seconda fermentazione avviene in bottiglia secondo il metodo Champenoise. Affinamento di circa 60 mesi sui lieviti. Lo Champagne Rosè Brut di Fleury ha veste rosa brillante, che tende al ramato e presenta un perlage fine e persistente. Il naso è raffinato e sussurrato, ma elargisce agli assaggiatori più attenti delicate note di fragolina di bosco, scorza d'arancio, petali di rosa e mela golden. Ha il passo del maratoneta e viene fuori alla distanza, con la sosta nel bicchiere. Come tutte le grandi bolle è al sorso che rivela la sua personalità, fatta di una raffinata impalcatura salina e di una vinosità gioviale. Dinamico e scorrevole, il liquido è dotato di grande duttilità gastronomica, destinato ad accompagnare praticamente qualsiasi antipasto e primi sia a base di pesce che conditi con salse al pomodoro.
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Il Mille e una Notte di Donnafugata è una suadente e fascinosa espressione di una delle cantine più importanti a livello italiano. Definito dalla stessa come il "rosso portabandiera", ha saputo distinguersi nel panorama vinicolo siciliano, in virtù del suo costante livello qualitativo che ha contribuito non solo al raggiungimento di numerosi riconoscimenti, ma anche alla valorizzazione di una terra estremamente vocata per la produzione vinicola. Il vino Mille e una Notte nasce dal sogno di Giacomo e Gabriella, fondatori di Donnafugata, di dare vita ad un grande rosso siciliano, avvalendosi della collaborazione di Giacomo Tachis, celebre enologo già ideatore di monumenti italiani quali Sassicaia, Solaia e Tignanello. L'idea è dunque di valorizzare il vitigno autoctono siciliano per eccellenza, ovvero il Nero d'Avola, e di unirlo a vitigni internazionali quali Petit Verdot e Syrah in grado di arricchire il liquido di sfumature speziate ed eleganti. La produzione segue processi tradizionali che vanno dalle basse rese per ettaro alla vendemmia manuale, che prevede poi un'attenta cernita dei grappoli migliori. Dopo la fermentazione, affina in barrique di rovere francese nuove per 13-14 mesi. Il rosso Mille e una Notte si presenta nel bicchiere con un colore rubino impenetrabile. Già dalla prima olfazione, palesa tutta la sua ricchezza che svaria da richiami estremamente territoriali, quali prugna e carruba, a sbuffi balsamici e speziati. In bocca colpisce per la sua tattilità carezzevole, connubio di morbidezza e tannini finissimi. Persistenza molto lunga, che richiama cibi strutturati quali carrè d'agnello, primi piatti con sughi di carne e addirittura stufati di pesce. Icona di classe ed eleganza, il Mille e una Notte è il compagno perfetto per serate speciali.
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Il Brut 'Imperial I Love You' è un nome affascinante e famosissimo dello Champagne, una delle etichette simbolo della maison Moët & Chandon, che lo produce ininterrottamente dal 1869. Il profilo aromatico ricco, fruttato e consistente, che lo ha consacrato come uno Champagne molto celebre e amato in tutto il mondo, è ben sintetizzato dalla maison con i tre aggettivi: vibrante, generoso e accattivante. Queste grandi qualità, unite al fascino della sua lunga e importante storia, lo rendono un’assoluta certezza nel mondo delle bollicine francesi. Lo Champagne 'Imperial I Love You' di Moët & Chandon nasce da una cuvée di oltre 100 vini provenienti da vigneti situati in più di 150 villaggi. L’assemblaggio, condotto con assoluta maestria dallo chef de cave Benoit Gouez, prevede l’utilizzo di vini di riserva per almeno il 20% e comprende, in egual misura, i tre vitigni tipici del territorio: Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay. L’affinamento di 36 mesi sui lieviti in bottiglia permette il raggiungimento di una complessa e affascinante maturità aromatica, tutta giocata su tonalità fruttate, minerali e leggermente tostate. Il dosaggio zuccherino di circa 9 g/l lo arricchisce di sfumature morbide e piacevolmente dolci che contribuiscono ad allestire un’impareggiabile gradevolezza. Lo stile unico, elegante e impeccabile della maison Moët & Chandon è chiaramente percepibile in questo Champagne. 'Imperial I Love You' Moet al naso emana profumi seducenti di agrumi, fiori e frutta fresca uniti a fragranti nuance di brioche e mandorle fresche. Il gusto è una vivace e briosa esplosione di frutta, freschezza e mineralità, animata da bollicine sottili e suadenti. Versatilità, slancio e grande piacevolezza sono le tre caratteristiche che gli permettono di accompagnare con ineccepibile savoir faire apertivi lussuosi, piatti delicati a base di pesce, crostacei e frutti di mare ma anche dolci a base di frutta.
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Il Gattinara Riserva “Osso San Grato” di Antoniolo è un prodotto che rappresenta al meglio la tradizione della produzione vitivinicola piemontese. La famiglia Antoniolo è stata in grado di esaltare e valorizzare le caratteristiche intrinseche sia del territorio che dei vitigni autoctoni di questa zona, dedicandosi al mondo della produzione vitivinicola fin dal 1948. Mario Antoniolo mette a disposizione il proprio sapere e l’esperienza appresa sul campo nel tempo, tramandandola alla figlia Rossana che agli inizi degli anni Ottanta prende in mano la gestione dell’attività di famiglia, portando con sé aria di innovazione. Oggi sono i nipoti Alberto e Lorella a continuare l’opera di nonno Mario, cercando di applicare metodi rispettosi dell’ecosistema e poco invasivi, lasciando esprimere al meglio la natura e i frutti che essa regala. I vigneti del Gattinara Riserva “Osso San Grato” di Antoniolo hanno un’età compresa tra i 35 e i 40 anni con un’esposizione a sud totale, condizione che garantisce buona presenza di sole tra i filari per buona parte dell’anno; il suolo è di origine morenico-vulcanica con presenza di porfido, ideale per un prodotto finale strutturato e di carattere. Il clima è interessato da inverni freddi, spesso interessati da fenomeni nevosi e gelate improvvise ed estati calde e afose, spesso con tassi alti di umidità. La raccolta delle uve avviene manualmente e in cantina vengono privilegiati metodi tradizionali e non invasivi: la fermentazione alcolica avviene grazie all’azione dei livieti indigeni per circa 16 giorni a cui segue un periodo di affinamento tra i 18 e i 30 mesi. Il colore del Gattinara Riserva “Osso San Grato” di Antoniolo è un rosso rubino con riflessi tendenti al granato. Al naso rivela profumo di frutti di bosco, rosa, viola selvatica e ardesia; in bocca è, invece, ricco, avvolgente ed elegante con tannino ben integrato e freschezza finale che invoglia calice dopo calice. In abbinamento è ideale con piatti a base di tagli di carne rossa tipici della tradizione piemontese, selvaggina e paste ripiene di carne; perfetto anche con formaggi stagionati ed erborinati. Ottimo per accompagnare serate nevose davanti al camino schioppettate in compagnia di una stimolante lettura.
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Il Vino Santo Trentino di Nosiola della realtà viticola Salvetta è un passito denso e articolato, testimone di una tradizione molto antica. Infatti, il Vino Santo viene prodotto in Trentino almeno dal ‘500, come riportato dalla testimonianza dell’autore Giano Pirro Pincio nella quale si parla di un fastoso e ricco banchetto organizzato per l’arrivo del Re Ferdinando I d’Asburgo a Trento, nel quale vennero serviti vini dolci tra cui il Moscato, il Bianco di Calavino e “l’insuperabile Vino Santo, prodotto sui Colli di Santa Massenza”. Salvetta Vino Santo Trentino di Nosiola viene elaborato a partire da sole uve dell’omonimo vitigno raccolte tardivamente. I ceppi sono allevati secondo i principi dell’agricoltura biologica certificata su terreni calcarei di medio impasto e di origine alluvionale, ricchi di scheletro. Dopo la vendemmia tardiva i grappoli vengono adagiati sulle “arele”, dei graticci esposti ai venti della zona che sfavoriscono il ristagno di umidità. La fase di appassimento, durante la quale si sviluppa anche la muffa nobile, dura 5-6 mesi, fino alla settimana Santa, quando le uve passite vengono pigiate delicatamente. A questo punto, il liquido è convogliato in botti di rovere e vasche di acciaio dove i soli lieviti indigeni svolgono la lenta fermentazione alcolica, che prosegue anche per 3-4 anni. Il Vino Santo Trentino di Nosiola della cantina Salvetta possiede un’intensa tonalità dorata dai riflessi color ambra. Il complesso e ampio ventaglio aromatico si apre su sensazioni di pesca sciroppata, albicocca disidratata, fiori di arancio, frutta secca e scorza di agrumi, presto raggiunte da note di miele e zafferano. Intenso e avvolgente al palato, dove l’importante dolcezza è ben bilanciata da buona freschezza e gradevole sapidità. L’interminabile finale insiste su percezioni di frutta tropicale e candita.
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Il Single Malt Whisky Bunnahabhain Staoisha 8 Years Old Artist Collective si configura come whisky dotato di peculiari sentori torbati. La distilleria scozzese Bunnahabhain, che rientra nel progetto Artist Collective, è localizzata nella regione di Islay, nota per i suoi Single Malt torbati. Nonostante la distilleria sia stata fondata nel lontano 1881, il primo whisky torbato di Bunnahabhain è stato prodotto solamente nel 2004 come un 6 Years Old chiamato ‘Moine’, termine del gaelico scozzese che significa appunto “torba”. Questo ‘Staoisha’, che prende il nome dall’omonimo lago situato a breve distanza dalla distilleria, rappresenta un’evoluzione del ‘Moine’. Artist Collective Bunnahabhain Staoisha Single Malt Whisky 8 Years Old ha origine da puro malto d’orzo. Il processo di maltaggio viene eseguito immergendo i chicchi d’orzo in macerazione in acqua, così da favorirne il germogliamento. In questo modo gli amidi contenuti nel cereale vengono scomposti in zuccheri semplici che possono essere trasformati dai lieviti in alcol tramite la fermentazione alcolica. Il fermentato viene successivamente distillato in alambicchi discontinui dalla distilleria Bunnahabhain e la conseguente fase di invecchiamento di 8 anni ha invece luogo in grandi botti di legno rigenerate attraverso il processo di carbonizzazione. Il Single Malt Whisky Staoisha 8 Years Old di Artist Collective e Bunnahabhain possiede una tonalità ambrato profondo. Richiami marini di alghe, note di legni pregiati e sentori di pancetta affumicata delineano la trama olfattiva, arricchiti da sensazioni di latte di cocco, anice e torba. Il sorso, audace e potente, risulta ricco, intenso e oleoso, dalle sensazioni di spezie dolci che si fondono con caratteristici sbuffi torbati.
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Il Gewurztraminer Rangen de Thann Clos Saint Urbain Grand Cru è una garanzia di assoluta perfezione. Produce questo splendido gewurztraminer la cantina Zind Humbrecht, un nome storico del firmamento enologico alsaziano, oggi gestito in maniera completamente biologica dal suo titolare, Olivier Humbrecht. Nonostante la giovane età, Olivier Humbrecht ha fondato il sindacato internazionale dei viticoltori biodinamici (www.biodyvin.com), affermando non solo la sua coerenza con la volontà di lavorare in modo assolutamente naturale e rispettoso delle caratteristiche del terroir, ma anche di essere un uomo in grado di lottare per le sue idee, unendo ottantasei produttori di tutta la Francia e l’Europa. In Alsazia, il gewrztraminier ha il suo regno incontrastato, dove ha raggiunto livelli di eccellenza senza paragoni, con vini dalle caratteristiche interessantissime. Questo vitigno è da sempre poco diffuso per la sua difficile coltivazione: molto suscettibile al clima, dà raccolti spesso esigui e incerti, anche se è capace di dare il meglio di sé in luoghi dove le temperature sono piuttosto fredde. La cantina Zind Humbrecht, unisce le capacità indiscusse di Oliver Humbrecht di lavorare questo prezioso vitigno, ad uno dei terroir più vocati al mondo. È così che crea un vino che potrebbe fare a meno di presentazioni. Infatti, il nome Grand Cru accostato a quello di una preziosa realtà enologica come Zind Humbrecht, lascia facilmente intuire la nobiltà di questo gewurztraminer. Il Rangen de Thann Clos Saint Urbain Grand Cru è straordinariamente elegante, complesso e aromatico, con basse acidità. È una favola incantevole.
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Tenuta San Leonardo è un capitolo della storia del vino italiano. L’antico borgo ospitava un monastero, qualcosa come mille anni fa: dal 1724 è diventato la dimora dei Marchesi Guerrieri Gonzaga, famiglia da sempre legata alla viticoltura su questo territorio. Il marchese Carlo è l’attuale proprietario, primo vero enologo della famiglia: innamorato dei grandi vini di tradizione francese, si è impegnato in viaggi di studio tra Francia e Toscana, dove aveva stabilito una proficua consuetudine con il marchese Mario Incisa della Rocchetta, patron di Tenuta San Guido e suo mentore enologico. Da oltre cinquant’anni Carlo Guerrieri Gonzaga dedica alla Tenuta di famiglia la totalità delle sue attenzioni. Il figlio Anselmo raccoglie ora le redini dell’azienda, ereditando lo stesso amore per il vino e per questo angolo di Trentino. “San Leonardo” è il taglio bordolese simbolo della Tenuta, nato nel 1984 dall’intuizione di uno dei più blasonati enologi italiani, Giacomo Tachis. Un vino classico, straordinariamente elegante e longevo. Borghetto all’Adige, frazione del comune di Avio: fino al 1918, questo centro della Vallagarina ha rappresentato la sede della dogana austriaca sul confine con il Regno d’Italia. Oggi, su questi suoli a matrice vulcanica e condotti in regime biologico, Tenuta San Leonardo coltiva le uve storiche bordolesi per la realizzazione del suo rosso di punta: Carmenere, impiantato già alla metà del 1800; Merlot, presente dagli inizi del Novecento e Cabernet Sauvignon, messo a dimora negli anni 70 del Novecento. Il processo di vinificazione separata segue dappresso la tradizione bordolese: fermentazioni spontanee in cemento per circa 15-18 giorni, con rimontaggi quotidiani e delestage; affinamento per un periodo di 24 mesi in barrique di rovere francese nuove, di secondo e di terzo passaggio. L’assemblaggio prevede il 60% di Cabernet Sauvignon, 30% di Carmenere e 10% di Merlot. Una realizzazione che si presta all’evoluzione per diversi decenni. “San Leonardo” veste un elegantissimo color rosso rubino intenso e mostra una rotazione fluida ed invitante. Le note olfattive sono scure e assolutamente classicheggianti: floreale di peonia e viola appassita, fruttato d’amarena e susina, speziato di chiodo di garofano, sfumatura di tabacco e mentolato. L’assaggio è potente e molto fine: dalla morbidezza vellutata e dal tannino integrato, si passa attraverso una nota gentilmente erbacea, per chiudere in un finale asciutto e dalla persistenza salina. Una grande interpretazione bordolese, da spendere con le carni rosse arrosto, i formaggi stagionati e i primi piatti della tradizione montana.
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L'Oreno è un taglio bordolese di rara classe e finezza, vino bandiera della tenuta Sette Ponti nonchè uno dei massimi esponenti nella categoria Supertuscan. 50 ettari di vigna per una cantina che ormai è vero e proprio punto di riferimento in Toscana, visti anche i numerosi riconoscimenti ricevuti, rigorosamente gestiti in agricoltura biologica per realizzare vini di qualità rispettando frutto e territorio. Qui si intersecano grande tradizione e storia, testimoniabili anche dall'impianto della vigna più antica della Tenuta ovvero quella dell'Impero, piantata nel 1935 per volere di Emanuele Filiberto di Savoia. Il vino rosso Oreno proviene da un uvaggio bordolese costituito in maggioranza da Merlot e Cabernet Sauvignon, con un piccolo saldo di Petit Verdot. I vigneti posti su terreni argilloso-calcarei, vanno da un età di circa 15 anni a 75 anni e sono situati a circa 250 metri di altitudine. Rese piuttosto contenute, evidenziano la volontà di ottenere frutti che siano qualitativamente eccellenti. Dopo la macerazione e la fermentazione della durata di circa 25 giorni, il liquido affina per 12-18 mesi in barrique, arricchendosi di note tostate e speziate. Dopo un ulteriore affinamento di circa un anno in bottiglia il vino è pronto per essere messo in commercio. Il vino Oreno mostra da subito la sua intensità cromatica che si palesa con una veste rubino intenso orlata da riflessi violacei. Già dalla prima olfazione non nasconde la sua ricchezza fatta di frutti di bosco, quali more e mirtilli, e tocchi golosi di vaniglia e cioccolato. Un'avvolgenza che si riscontra anche all'assaggio, che si dipana in un sorso morbido, dalla tattilità sensuale e vellutata senza però rinunciare ad un apporto di freschezza e sapidità che invogliano nuovamente alla bevuta. Vero e proprio campione di razza, viene esaltato da abbinamenti nobili quali selvaggina, brasati e carni pregiate.
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Il Gin “Coca Leaf Red” Amuerte è un marchio creato in Belgio da due giovani appassionati, che hanno alle spalle una lunga esperienza familiare nel campo della distillazione. Si tratta di un’etichetta caratterizzata dall’utilizzo di due ingredienti molto particolari: la rara fragola bianca Pineberry e le foglie di coca peruviana. Insieme, contribuiscono a donare al distillato sfumature fruttate e una tipica connotazione vegetale. Il Gin si distingue anche per la scelta di un packaging molto particolare. La bottiglia rossa, con la macabra immagine del teschio, è stata creata dai designer latinoamericani Havi Cruz e Adrian Domìnguez. È disegnata a mano e impreziosita da decorazioni con una lamina d’oro. Il “Coca Leaf Red” è un Gin della distilleria Amuerte, che presenta una ricetta unica nel suo genere. Per la produzione del Gin, viene utilizzata una selezione di botaniche scelte durante viaggi in tutto il mondo, in modo da trovare il giusto mix aromatico, originale e armonioso. Alla base del distillato ci sono: ginepro, cardamomo, coriandolo, pepe di Sichuan, tamarillo, arance, peperone rosso, papaia, frutto del drago del Sud America, physalis peruviano, finger lime e pineberry. A questi ingredienti, si aggiungono delle foglie di coca raccolte nelle foreste peruviane e generalmente utilizzate dagli Indios come medicinale e corroborante per alleviare la fatica fisica in altitudine. I principi aromatici delle botaniche sono estratti attraverso un lento processo di infusione in soluzione alcolica, per procedere poi alla distillazione in alambicchi tradizionali. Durante questa fase, le foglie di coca perdono il loro principio attivo, ma lasciano al distillato preziosi aromi vegetali, erbacei e leggermente amari, che ne contraddistingue in modo originale il bouquet. Il Gin “Coca Leaf Red”, realizzato dalla distilleria Amuerte, è una bottiglia dedicata agli appassionati in cerca di novità, di un Gin che esca dal profilo classico di tanti prodotti dal gusto un po’ standardizzato. Nel bicchiere si presenta di colore assolutamente trasparente, cristallino e brillante. Il profilo olfattivo è caratterizzato da un bouquet che esprime delicati e intriganti profumi di piccoli frutti a bacca rossa, aromi intensi e fragranti di fragolina di bosco, di frutta tropicale, delicate sensazioni di spezie orientali, sottili sfumature erbacee delle foglie di coca, su un sottofondo balsamico, dominato da una piacevole nota di ginepro. L’ingresso al palato è caldo, morbido e suadente, con un gusto armonioso e una dolcezza soave di frutta tropicale, che rende il sorso elegante e appagante. Il finale è fresco ed equilibrato, con un ritorno su sensazioni vegetali.
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Lo Champagne Nature"Chloé" di Vincent Couche è un altro straordinario capitolo firmato da questo dinamico vigneron, da scoprire e risentire. Se il vino deve trasmettere anche passioni e sensazioni emozionali, questo ne è sicuramente un portavoce. La scelta produttiva della cantina e storicamente legata al Pinot Noir, coltivato a Buxeuil su terreno calcareo, marnoso e argilloso; ma, dopo il suggerimento di Claude Bourguignon, sono stati vitati anche 3 ettari di proprietà a Chardonnay, questa volta su terreni molto gessosi e siti presso Montgueux. La coltivazione è certificata in biologico e biodinamico e le lavorazioni, sia in vigna che in cantina, sono il meno interventiste possibili. Le uve sono vinificate rigorosamente per parcelle e la fermentazione alcolica avviene in maniera spontanea, attraverso i soli lieviti indigeni, per il 50% in tini di legno e il 50% in acciaio. L’assemblaggio prevede l’utilizzo di 3 vins de réserve di diversa annata e non viene mai aggiunta solforosa. Avvenuta la rifermentazione in bottiglia, lo Champagne sosta sui lieviti almeno 24 mesi sui lieviti e non avviene nessun dosaggio. Lo ChampagneBrut Nature "Chloé" alla vista è giallo paglierino dai riflessi dorati e dal perlage fine. Al naso emergono sensazioni minerali iodate, frutta rossa, note erbacee e quasi rinfrescanti. Al palato è ampio, teso, ma con la caratteristica di esaltare freschezza e sapidità. Osate temperature di servizio leggermente superiori alla media. Silenzioso e di inguaribile seduzione.
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Il Riedel Glass Set ‘LeViogn’ della cantina Tropfltalhof è un kit pensato da Callmewine per offrire un bundle vantaggioso agli amanti dei vini bianchi, in particolare quelli corposi e piuttosto aromatici. La realtà viticola Tropfltalhof si trova a Caldaro, in provincia di Bolzano, ed è condotta con amore verso la propria terra dal vignaiolo Andreas Dichristin. Gli ettari vitati complessivi della tenuta non arrivano a 3, coltivati da Andreas abbracciando i dettami dell’agricoltura biodinamica e adottando un approccio enologico minimalista, finalizzato a esprimere l’essenza più pura del territorio escludendo il ricorso a input e artifici. Le varietà allevate comprendono il Sauvignon Blanc, il Viognier, il Merlot e il Cabernet Sauvignon. Invece, se si parla di Riedel si parla di uno dei leader a livello mondiale nella produzione di calici da vino di altissima qualità, le cui origini storiche risalgono al lontano 1756. ‘LeViogn’ Tropfltalhof Riedel Glass Set comprende una bottiglia del vino bianco ‘LeViogn’ di Tropfltalhof e due bellissimi calici Riedel da Viognier e Chardonnay della collezione Veritas, lanciata da Georg J. e suo figlio Maximilian J. Riedel nel 2014. Il vino bianco ‘LeViogn’ viene realizzato a partire da un solo vitigno a bacca bianca rappresentato da viti di circa 20 anni di età radicate su terreni ricchi di ghiaia calcarea, con presenza di argilla e sabbia, posti a un’altitudine di 300 metri sul livello del mare. Inoltre, le piante beneficiano dell’esposizione a sud-est e della presenza di brezze giornaliere che contrastano l’umidità. In cantina, le uve vengono vinificate in botti di legno da 13 ettolitri attraverso fermentazione alcolica spontanea grazie alla presenza dei soli lieviti indigeni. Nasce così un’etichetta dal gusto ampio e allo stesso tempo dinamico, dotata di un marcato timbro minerale. Riguardo i calici Riedel Veritas Viognier e Chardonnay, questi sono stati pensati appositamente per elevare l’esperienza di degustazione di vini bianchi minerali e strutturati come quelli da uve Viognier, esaltandone la pur non eccessiva freschezza in modo da offrire l’espressione più bilanciata e armoniosa di questi vini. In definitiva, con il Set Riedel Glass e ‘LeViogn’ Tropfltalhof gli appassionati di vini bianchi possono elevare la propria esperienza di degustazione mentre chi è rimasto sempre un po’ scettico verso la tipologia potrà confermare o ricredersi riguardo i propri scetticismi provando questo set.
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Il Riesling Grosses Gewachs “Marienburg” è una delle eccellenze dell’intera produzione della cantina Clemens Busch. Può infatti vantare un origine precisa, all’interno di un terroir che potremmo definire un Grand Cru volendo effettuare un paragone con il sistema di classificazione francese, in cui l’uva Riesling cresce su pendenze davvero eroiche. Un’etichetta dal profilo aristocratico, il cui ventaglio di profumi è principalmente fruttato, mentre al palato si apre una beva fresca e sapida, tipica delle tipologia. Se siete appassionati della Mosella e volete un vino che ve ne racconti i segreti dall’alto della sua qualità, allora il "Marienburg" è la bottiglia che state cercando. Il Riesling Grosses Gewachs “Marienburg” Clemens Busch ha origine dalle uve di Riesling coltivate in uno dei crus più importanti di tutta la Mosella. La dicitura “Grosse Gewachs” indica appunto, nel sistema di classificazione dei vini di questa regione tedesca, i migliori vigneti da cui nascono vini particolarmente espressivi, con eccezionali potenzialità d’invecchiamento. Tra questi brilla il Marienburg, che dà il nome all’etichetta, esposto perfettamente verso sud, i cui terreni, composti da ardesia grigia, hanno una percentuale di ripidità impressionante. In vigna, dove le piante hanno circa 30 anni, si utilizzano preparati biodinamici, programmando gli interventi in base alle forze cosmiche, ad esempio il ciclo lunare, rispettandone l'influsso sulla natura. Il mosto, leggermente ossidato, fermenta in cantina spontaneamente, in grandi botti di rovere. L’affinamento finale ha una durata di 10 mesi ed è svolto in botti dalla capacità di 10 ettolitri. Questo Riesling Grosses Gewachs “Marienburg” targato Clemens Busch si annuncia all’occhio con un colore dorato leggero, dotato di una lucentezza speciale. Il naso è dominato da tocchi di frutta esotica, arricchiti da sfumature erbacee e sbuffi che richiamano una certa sapidità. La bocca è davvero un godimento, con una struttura media che risulta orchestrata interamente su una vena fresca e sapida. Un’etichetta che è una vera e proprio chicca enologica, che può tranquillamente dimenticarsi in cantina per i prossimi sei, sette anni.
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